Descrizione
CLOWN DI CORSIA
Nota dell’Autore: Devo riconoscere che il testo del Clown di corsia è un testo che mi ha molto colpito. E’ un testo tormentato, un continuum di emotività, misericordioso e agnostico, intensamente umano. La sua autrice*, lavora negli ospedali pediatrici sempre a contatto con bimbi a volte anche gravemente malati. Quando lessi il suo testo la prima volta le dissi che forse sarebbe stato meglio realizzare il manifesto utilizzando il solo testo, nero su bianco, senza distrazioni, senza artifici: era troppo eccelso perché potessi sporcarlo con mano pagana. Ma il mestiere del Clown non è solo testimonianza e meno che mai denuncia. Perché il suo lavoro sia efficace, le emozioni vanno celate, bisogna imparare a prenderne le distanze. Il compito del Clown di corsia è quello di distrarre, divertire, portare gioia laddove regna lo sconforto. Allora tutto ciò non può essere trascritto e rappresentato con forza, con enfasi. Non deve abusare, predominare. E’ quasi un segreto, un fatto privato. Deve emergere sì, perché a noi interessa, ma deve emergere anche il lavoro vero del Clown: lo spettacolo, la magia, lo stupore. STUPORE…
Solo tra il vapore della macchina da fumo o tra le nuvole di coriandoli sarà possibile intravedere sul viso del Clown un fuggevole sguardo triste, rassegnato. Allora, l’unica tavolozza possibile è quella dell’Iride.
L’ infantile stupore suscitato dallo SPETTACOLO dell’arcobaleno è lo stesso infantile stupore suscitato dallo spettacolo del Clown. In esso si cela il segreto della luce, della vita e dell’effimero. Lorenzo Ori
Progetto Manifesto dei Mestieri e delle Professioni. Un “manifesto” capace di esprimere lo spirito di ogni singolo mestiere e professione in modo creativo, descrivendo la complessità dei pensieri, delle azioni e delle mansioni racchiusi in ognuno di essi.
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